La leucomalacia periventricolare
Dipartimento Materno-Infantile
U.O. Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale
Direttore Dott. Paolo Tagliabue
Definisce la necrosi, ovvero la distruzione dovuta alla mancanza temporanea
di sangue o di ossigeno, della sostanza bianca (il cervello è costituito
da due strutture differenti ed altrettanto importanti chiamate sostanza grigia
e sostanza banca) che sta attorno ai ventricoli laterali , ovvero i serbatoi
dove viene contenuto il liquido cerebrale (il liquor).
Questa situazione colpisce prevalentemente:
- Prematuri
- Prematuri soprattutto se con emorragia cerebrale
- Neonati con gravi disturbi cardiaci o respiratori
- Bambini con storia di infezione placentare (corionamnionite= infezione
che dalla mamma attraverso l’infezione della placenta passa al feto
ed al neonato)
Incidenza: dal 10 % fino addirittura 60% (in un casistica) dei nati di peso
<1500 g. È in aumento col progredire col miglioramento delle tecniche
diagnostiche (come la risonanza magnetica)
L’analisi della casistica del San Gerardo, che si riferisce agli anni
1994-99 e comprende 374 neonati con peso < 1500 g alla nascita, ha evidenziato
una incidenza di leucomalacia periventricolare (PVL) pari all’10 % (diagnosi
prevalentemente ecografica).
I tipi di LPV:
- forma focale (ovvero localizzata) in cui vi è distruzione di tutte
le cellule cerebrali della zona lesionata. E’ facilemente diagnosticabile
con l’ecografia cerebrale.
- forma diffusa in cui solo un tipo di cellule cerebrali è lesionato
(l’ oligodendroglia). E’ diagnosticabile solo con tecniche avanzate
di risonanza magnetica (RMN-DWI)
Perché il neonato pretermine è a rischio di LPV
i principali motivi della suscettibilità del pretermine alla LPV sono:
- ridotto numero di vasi sanguigni cerebrali
- incapacità del pretermine a mantenere costante la quantità
di sangue che raggiunge il cervello come accade nell’uomo che è
in gradoni fare indipendentemente dai valori di pressione sanguigna. Nel pretermine
elevata pressione significherà tanto sangue che raggiunge il cervello,
bassa pressione al contrario è indice di poco sangue
- particolare vulnerabilità delle cellule cerebrali (in particolare
l’ologodendroglia ) allo scarso apporto di sangue e/o ossigeno
La terapia
una terapia specifica della LPV non esiste, essa principalmente si basa sulla
prevenzione del danno ipossico (poco ossigeno) ed ischemico (poco sangue) a
livello del tessuto cerebrale nel trattamento e nella cura di questi fragili
pazienti
La prognosi a distanza
la forma focale correla da un punto di vista clinico con la paralisi cerebrale
(diplegia spastica) mentre la forma diffusa correla con deficit cognitivi e
comportamentali che, talora, possono presentarsi solo in età scolare.