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L’emorragia del pretermine: l'emorragia subependimale, intraventricolare, periventricolare

Dipartimento Materno-Infantile
U.O. Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale
Direttore Dott. Paolo Tagliabue

È la tipica emorragia del neonato pretermine(IVH/PVH) cui, in funzione della estensione e gravità, correlano spesso complicazioni gravi quali la leucomalacia periventricolare (vedi capitolo) e l’idrocefalo che possono condizionare un handicap di tipo neurologico (vedi capitolo) , motorio e/o cognitivo.

Incidenza: 15% dei nati di peso < 1500 g nelle casistiche internazionali. È in riduzione col progredire delle conoscenze e col miglioramento delle tecniche assistenziali (nel 1970 l’incidenza nella stessa popolazione era pari al 35-50%).

L’analisi della casistica del San Gerardo, riferentesi agli anni 1994-99 e comprendente 374 neonati con peso < 1500 g alla nascita, ha evidenziato una incidenza di emorragia cerebrale (> al 1° grado secondo la classificazione di Volpe) pari all’11 % .

Perché il neonato pretermine è a rischio di IVH/PVH?

nel cervello del neonato pretermine fino alla 32a settimana di gestazione è presente una zona molto ricca di vasi sanguigni che serve per la produzione delle cellule che andranno a formare l’encefalo del neonato a termine. Questi vasi sono assai fragili e possono rompersi in conseguenza di brusche variazioni di pressione arteriosa, situazione clinica non infrequente nei neonati sottoposti a ventilazione meccanica e a pratiche di rianimazione. Nel neonato più maturo (> 32 settimane di età gestazionale) questa zona chiamata “zona germinativa” subisce una spontanea regressione con scomparsa dei fragili capillari che la caratterizzano, annullando o quasi il rischio di questo tipo di emorragia.

La definizione della gravità della IVH/PVH e sua prognosi

l’ecografia cerebrale ormai disponibile in tutti i reparti di Terapia Intensiva Neonatale permette con facilità la diagnosi. In funzione della sua estensione Volpe, un famosissimo neurologo neonatale nord-americano, ha proposto una classificazione in 3 gradi in funzione della estensione della emorragia:

1° grado: lieve e poco estesa difficilmente (5%) produce esiti neurologici

2° grado: medio-lieve più estesa della precedente difficilmente(15%) produce esiti neurologici

3° grado medio-grave: ancora più estesa ha un aumentato rischio (35%)di handicap neurologico

3° grado con lesioni parenchimali: evoluzione in leucomalacia periventricolare e quasi certezza (90%) di handicap neurologico grave

La Terapia

non esiste terapia della IVH/PVH mentre è importante una adeguata prevenzione evitando che il neonato venga sottoposto a stress di qualsiasi origine che inducano alterazioni della pressione sanguigna

Complicazioni

la più temuta è l’idrocefalo, dovuta all’azione del sangue che va ad otturare le sottili vie dove è contenuto e scorre il liquido (denominato liquor) normalmente presente nel cervello del neonato e dell’uomo. Tale condizione, diagnosticata con ecografie ripetute, è risolvibile chirurgicamente.


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