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L’asfissia del neonato a termine di gravidanza

Dipartimento Materno-Infantile
U.O. Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale
Direttore Dott. Paolo Tagliabue

È una condizione che si manifesta alla nascita, quando il neonato non è in grado, a causa di svariati fattori, di completare con successo tutte quelle trasformazioni che gli permettono di essere autonomo dal punto di vista respiratorio immediatamente dopo il taglio del cordone ombelicale. Questa condizione comporta scarsa ossigenazione (ipossia) ed eccessiva acidità (acidosi) del sangue del neonato .

Quanto sopra descritto non è infrequente nel periodo neonatale, ma in alcuni casi ( i veri casi di asfissia neonatale) determina una alterazione di uno dei seguenti organi o di più d’uno contemporaneamente (insufficienza multiorgano)

Quando vi è interessamento del SNC, ovvero del cervello, evenienza molto temibile per gli esiti irreversibili che può generare (paralisi cerebrale, deficit cognitivi), si parla di Encefalopatia ipossico-ischemica (EII), che un autore (Sarnat) ha suddiviso in 3 stadi di gravità:

1° STADIO: neonato iperreattivo con una suzione debole

2° STADIO: compaiono convulsioni

3° STADIO: il neonato è in coma, con un grave rilasciamento muscolare, spesso non respira , i movimenti sono assenti, l’elettroencefalogramma è alterato gravemente.

La classificazione è assai importante perché gli esiti negativi di una asfissia alla nascita si hanno nella categoria di neonati che ha presentato una EII di 2° e 3° grado.

Incidenza della EII nel neonato a termine di gravidanza: 1-2 % dei nati vivi, ma fortunatamente paralisi cerebrale si ritrova solo nello 0.03% dei nati ( da JJ Volpe “Neurology of the Newborn” Capitolo 9: pag 332)

Esaminando i soggetti affetti da paralisi cerebrale, l’incidenza dell’asfissia, come causa, varia nelle diverse casistiche internazionali, da un minimo del 6% in USA ad un 21% in Svezia:

Tab. I. EII come causa di paralisi cerebrale
Tab. I. EII come causa di paralisi cerebrale

I lavori svedesi di Hagberg dimostrano al contrario come una accurata capacità diagnostica mediante tecniche avanzate radiologiche (risonanza magnetica) permette di riconoscere la asfissia come causa di paralisi cerebrale in almeno il 30% dei casi di paralisi cerebrale.

L’ Incidenza della Sindrome Post-Asfittica nel neonato a termine Ospedale San Gerardo nel periodo 1995-1999 è stato di 22 su 12750 nati a termine pari allo 0.8%. Le EII di grado 2 e 3 potenzialmente in grado di dare esiti a distanza sono state 6 pari allo 0.04 della popolazione in linea con quanto riportato nelle casistiche internazionali.

La Prevenzione della Sindrome post-asfittica all’ Ospedale San Gerardo si basa su:

Prospettive future

l’ipotermia ovvero la cura del freddo il raffreddamento della testa del neonato a 32.5-34.5°C) sembra essere un presidio in grado di prevenire l’insorgenza della EII grave nei neonati che hanno subito un’asfissia alla nascita. Nei prossimi anni avremo risposte sicure e in questa prospettiva ci stiamo attrezzando per poterla praticare nei rarissimi casi che giungono alla nostra osservazione non appena avremo risposte certe sulla sua utilità.


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